Quando nemmeno la confessione del gesto più crudele ed estremo non è sufficiente e quando neanche il perdono che un dio silenzioso potrebbe concedere puo’ assolvere dal peccato, non resta che un’auto punizione, inflitta al fine di una purificazione torbida e opaca, nella quale si cerca l’espiazione con una tortura psicologica attraverso movimenti folli, scoordinati ma perfettamente allineati con la pazzia del gesto appena compiuto