“la più terribile tra tutte le cose terribili è l’uomo”
E’ un viaggio raccontato dalla luce, dove vero ed immaginario si sovrappongono e si rincorrono stimolati da un vero cortocircuito tecnologico.
La percezione di chi guarda è stimolata, assorbita e beffata dall’inganno della vista, dall’illusione di immagini reali che vanno oltre il reale.
Una materia dura come la pietra del Duomo di Modena, già plasmata in forme architettoniche e figurative, abbandona la sua durezza e si trasforma; diviene sostegno di visioni e visione lei stessa. Questa pietra si fa testimone e protagonista di una riflessione visiva sul presunto ordine delle cose.
Quella volta celeste verso cui noi volgiamo ora lo sguardo non è più abitata dagli Dei che governavano sui misteri della nostra vita; alle loro leggi abbiamo sostituito le nostre conoscenze, figlie di quel pensiero scientifico cha condivide con il Pathos, in atavico dualismo, il suo posto nel nostro mondo di uomini.