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MADINA – Teatro alla Scala

CATEGORIE : BALLETTO | DANZA | SCENOGRAFIA | SPETTACOLI | VISUAL DESIGN 1 Ottobre 2021

Di nuovo in collaborazione con Carlo Cerri e su commissione del Teatro alla Scala di Milano, OOOPStudio ha realizzato i video per le scenografie di Madina, spettacolo di balletto musicato da Fabio Vacchi, tratto dal romanzo “La ragazza che non voleva morire” di Emmanuelle Villepin, con protagonista Antonella Albano, prima ballerina della Scala, e Roberto Bolle nei panni del villain.

In scena un’opera di teatro impegnato che affronta tematiche attuali, per cui i designer hanno prodotto immagini coerenti e che ben si adattano al soggetto e dunque alle questioni legate alla donna, alla violenza, al terrorismo, all’integralismo religioso e alla guerra; immagini che, sebbene nate dall’esigenza di esprimere concetti importanti e problematiche legate al momento presente, non sono prive dell’impronta e della ricerca stilistica tipicamente in chiave OOOPStudio.

Il risultato è una produzione originale, dall’estetica contemporanea, disegno della tecnologia, ma anche ricca di realismo, seppur digitalizzato, ottenuto attraverso l’uso di elementi naturali ed elementi presenti nel mondo attuale, lasciando ben poco spazio all’astrazione che, laddove presente, viene riportata in maniera minimalista, essenziale, pulita.

Le scenografie accompagnano ogni scena non descrivendola ma creandone l’ambientazione, restituendo un’atmosfera ricca di suggestioni, dove le scelte artistiche ben si armonizzano alle arti partecipanti e dunque al teatro, alla danza, alla musica, al canto, alla recitazione, ma anche all’impegno civile, uniti in un unico spettacolo in cui ogni parte è messa in dialogo. Ogni scelta visiva arricchisce così la vicenda e lo fa in maniera potente, sia che si tratti di creare una cornice urbana, sia che si tratti di suggerire uno stato d’animo in cui lo spettatore viene assolutamente avvolto e chiamato a partecipare. Le immagini affiancano la musica e procedono assieme ad essa, consolidando ma anche potenziando la partitura poliedrica voluta da Vacchi, in un percorso espressivo, evocativo, drammatico e cupo ma sempre vigoroso. Ne risulta una grafica piuttosto asettica, che non ruba la scena e non irrompe ma completa, quale giusto sfondo della sofferenza e del coraggio di chi cerca di cambiare la propria condizione e di salvarsi, lottando per la sopravvivenza e per il diritto alla vita. Gli elementi portati sullo schermo si impastano alla musica e ai movimenti dei danzatori, comunicano con la vicenda sul palco e ne sono cornice.